Con la seguente motivazione redatta dai giurati: “per il suo straordinario ruolo di protagonista quasi involontario di una delle più eccitanti stagioni della storia di Hollywood”. Il Premio “Gianni Di Venanzo” (unica manifestazione dedicata alla celebrazione dei direttori della fotografia di tutto il mondo che, grazie all’Associazione culturale Teramo Nostra, si svolge nella Città di Teramo) assegna ogni anno quattro Esposimetri d’oro (migliore fotografia italiana, migliore fotografia straniera, premio alla memoria, premio alla carriera) e una targa speciale per la fotografia nella fiction televisiva. La consegna dei premi avverrà a Teramo durante la serata di Gala che si terrà sabato 27 ottobre 2007 nel Cineteatro comunale alla presenza di numerosi ospiti del mondo del cinema.
Paul Ivano, francese naturalizzato americano, (Nizza 13 maggio 1900; Woodland Hills (California) 9 aprile 1984), entrò nel dorato mondo del cinema muto hollywodiano grazie all’amicizia con Rodolfo Valentino, che all’inizio impose la presenza di Ivano in molti suoi film. A detta di alcuni biografi di Valentino, ne fu anche l’amante. Nel corso della sua carriera lavorò molto come capo-operatore in film di notevoli ambizioni, al fianco di grandi cineasti quali Eric Von Stroheim e Joseph Von Sternberg, ma anche in produzioni di infimo livello, come si legge nel “Dizionario mondiale dei direttori della fotografia”, di Stefano Masi, pubblicato grazie al contributo del Premio “DI Venanzo”. Tra il 1922 e il 1923 Paul Ivano compì il suo vero apprendistato professionale e cominciarono ad arrivare i primi riconoscimenti: fu uno degli operatori della spettacolare sequenza della corsa delle bighe nel Ben Hur (1925) di Fred Niblo e lavorò al capolavoro di Eric Von Stroheim Greed (1925; Rapacità).
Alla fine degli anni Trenta fu uno dei direttori della fotografia coinvolti nelle riprese per il kolossal in Technicolor Gone with the Wind (1939; Via col vento). Per le sue origini francesi e per il suo gusto artistico venne spesso affiancato a cineasti di provenienza europea, come Julien Duvivier con cui girò l’ottimo Flash and Fantasy (1943; Il Carnevale della vita) e The Impostor (1944; L’impostore); fu direttore della fotografia per Robert Siodmak per due mirabili noir, The Suspect (1945; Quinto: non ammazzare) e The Strange Affair of Uncle Harry (1945; Io ho ucciso!).
Uno dei primi operatori a specializzarsi nelle riprese da elicottero, Paul Ivano fotografò il lungo e sensuale camera-car aereo di They Live by Night (1947; La donna del bandito), prima regia di Nicholas Ray. Negli anni Cinquanta si avvicinò al piccolo schermo firmando le immagini di serial per la Nbc e per la Cbs. Paul Ivano rimase in attività fino al principio degli anni Settanta. Tutti gli appuntamenti del Premio Di Venanzo, comprese le proiezioni cinematografiche in via di definizione, sono ad ingresso gratuito. Mercoledì 10 ottobre 2007, alle ore 11.30, nella sala consiliare del Comune di Teramo (in piazza Orsini n° 1) l’Associazione culturale Teramo Nostra terrà la conferenza stampa di presentazione della 12ª edizione del Premio Gianni Di Venanzo.
Interverranno il Presidente di Teramo Nostra Piero Chiarini e il Direttore artistico del Premio Sandro Melarangelo. Sarà illustrato il programma definitivo dell’intera manifestazione. Individuato il nome del direttore della fotografia a cui va il Premio Di Venanzo per la categoria internazionale. La Giuria presieduta da Stefano Masi assegna l’Esposimetro d’oro per la fotografia di un film straniero a Tetsuo Nagata per il film “La vie en rose / La môme” (2006), con la seguente motivazione: “Per aver portato nel croma della cultura fotografica del cinema europeo la sensualità di vibrazioni a noi sconosciute”.
La vie en rose, diretto da Olivier Dahan, con Marion Cotillard, Gerard Depardieu e Jean-Pierre Martins, racconta dall’infanzia alla fama, dal trionfo alla disperazione, da Belleville a New York, la straordinaria vita di Edith Piaf. Tetsuo Nagata nasce a Nagano, in Giappone. Si trasferisce a Tokyo nel 1970 per continuare i suoi studi e qui comincia ad interressarsi di cinema, attratto soprattutto dai film francesi: organizza un Cine Club presso l’Istituto Franco-Giapponese di Tokyo. Nel 1972 lascia il Giappone per andare a studiare in Francia presso l’Università di Parigi VIII, dipartimento cinema.
Nel 1975 fa il suo ritorno in Giappone dove lavora come assistente alla camera del direttore della fotografia Hiroshi Segawa. Nel 1982 Nagata decide di trasferirsi definitivamente a Parigi: importante l’incontro con Riccardo Aronovich (direttore della fotografia per Ballando ballando e La famiglia di Scola) di cui diviene assistente. Dopo aver lavorato come operatore in produzioni francesi e internazionali, nel 1988 decide di lanciarsi quale Direttore della fotografia. Fino al 1995 Tetsuo Nagata lavora principalmente alla realizzazione di filmati pubblicitari collaborando con Jean Pierre Jeunet, Jean Paul Rappenau, Jan Kounen. Con il regista Rock Stephanik lavora al suo primo lungometraggio quale direttore di fotografia per il film Stand by (2000).
Con il film La chambre des officiers (2001) Tetsuo Nagata ottiene nel 2002 il premio César per la miglior fotografia. La Giuria del Premio Di Venanzo, ha assegnato l’Esposimetro d’oro per la fotografia di un film italiano ad Arnaldo Catinari per il film Nero bifamiliare (2007) di Federico Zampaglione. Questa la motivazione dei giurati: “Per la capacità di allontanarsi dalla banalità della vita quotidiana e dipingere in maniera originale la discesa all’inferno narrata in questo racconto nero”. Nero Bifamiliare, esordio nella regia per Zampaglione, leader della band “Tiromancino”, è una commedia nera e graffiante sui vizi, le ossessioni e le debolezze di una società iperattiva e truffaldina che però non vuole smettere di sognare, inseguendo emozioni e sentimenti che rischiano di essere schiacciati dal quotidiano. Nel cast: Claudia Gerini, Luca Lionello, Remo Remotti, Ernesto Mahieux e Cinzia Leone.
Arnaldo Catinari è nato a Bologna il 9 gennaio 1964. Tra il 1983 e il 1985 frequenta il Centro Sperimentale diplomandosi in Fotografia. Attivo anche in Spagna, dove ha vissuto per sette anni, dal 1992 al 1997, Catinari è “legato all’eleganza non convenzionale dei film prodotti dalla Fandango e ad alcuni tra i migliori registi italiani della nuova generazione, ha mostrato di poter esprimere una vigorosa e originale personalità, maturata senza passare per il tradizionale cursus honorum dei direttori della fotografia.
Nelle sue migliori opere ha puntato sulla sensualità di un’immagine densa e profonda, in continuo movimento, fatta di tinte piene e intensissimi neri, senza rinunciare al chiaroscuro”. Così ne tratteggia le caratteristiche Stefano Masi ne Il dizionario mondiale dei direttori della fotografia. Poco più che quarantenne, Catinari ha già collezionato quattro candidature al Nastro d’Argento e tre al David di Donatello. Ha vinto il premio per la miglio fotografia al festival di Valladolid per le immagini di La vida privada (1996) di Vicente Pérez Herrero e l’annuale premio assegnato dall’Associazione degli operatori argentini per le immagini di Come te nessuno mai (1999) di Gabriele Muccino.
Dopo l’esperienza spagnola, Catinari torna in Italia nel 1998 per firmare come direttore della fotografia La stanza dello scirocco di Maurizio Sciarra. Seguono molti lavori e tanti film di successo: Ecco fatto (1998) e Come te nessuno mai (1999) di Gabriele Muccino, Radiofreccia (1998) di Luciano Ligabue, Almost Blue (2000) di Alex Infascelli, Chiedimi se sono felice (2000) di Aldo, Giovanni e Giacomo, Luce dei miei occhi (2001) di Giuseppe Piccioni, My name is Tanino (2002) e Caterina va in città (2003) di Paolo Virzì, La felicità non costa niente (2003) di Mimmo Calopresti, Agata e la tempesta (2004) di Silvio Soldini, La vita che vorrei (2004) di Giuseppe Piccioni, Il caimano (2006) di Nanni Moretti, H2Odio (2006) di Alex Infascelli, Piano, solo (2006) di Riccardo Milani, L’aria salata (2007) di Alessandro Angelini, Nero bifamiliare (2007) di Federico Zampaglione, San Pietroburgo (2007) di Giuliano Montaldo. (Fonte: Premio Gianni Di Venanzo).