RIVIVE LA TRADIZIONE DEI PANI DI SAN BIAGIO

Lo scorso 3 febbraio, presso la Pasticceria Piero in Viale Crucioli a Teramo, in occasione della ricorrenza di San Biagio è stata rinnovata la tradizione legata ai “pani di San Biagio”: alle 8:30 Padre Giulio, nuovo Guardiano del Santuario della Madonna delle Grazie di Teramo, è arrivato in pasticceria benedire i pani che subito dopo sono stati offerti, due per ogni nucleo familiare e fino ad esaurimento, a chiunque ha voluto onorare la tradizione.
San Biagio è uno dei 14 santi ausiliatori e per la Chiesa Cattolica viene invocato contro il male alla gola. La tradizione si fa risalire ad alcuni avvenimenti, come un miracolo che viene accreditato a San Biagio, il salvataggio di un fanciullo che rischiava di soffocare a causa di una lisca di pesce: il santo gli fece ingoiare della mollica di pane, che prima aveva benedetto, ed il giovane si salvò. Oltre ai pani, a Teramo e in Abruzzo si preparano i taralli salati e dolci e le ciambelle, si fanno benedire e si mangiano. Sempre in Abruzzo una menzione particolare la meritano senza dubbio le Panicelle di Taranta Peligna, pani a forma di mano del benedicente.
La tradizione dei pani benedetti viene anche fatta risalire ad una vicenda siciliana: gli abitanti di Salemi, in provincia di Trapani, nel 1542, li prepararono per ringraziare San Biagio che li aveva salvati da una grave carestia. Il Santo, narra la tradizione, esaudì le preghiere del popolo che invocava il suo aiuto; da quel giorno a Salemi, ogni anno il 3 di febbraio, si festeggia il Santo preparando i cosiddetti “cavadduzzi”, letteralmente “cavallette”, per ricordare il miracolo, e i “caddureddi”, che sono dei piccoli pani preparati con acqua e farina, benedetti dal parroco e distribuiti poi ai fedeli.